Il pavimento sopraelevato
Dove si usa

Progettare fin dall’inizio
in modo nuovo.

Alleggerire di almeno
120 kg/m2 il carico
statico su ogni solaio.

Rendere sempre
ispezionabili gli impianti
a pavimento.

Il pavimento sopraelevato accessibile, altrimenti detto massetto tecnologico a secco, oggi trova nuovi impieghi e tecniche progettuali all’avanguardia per realizzare qualsiasi tipo di edificio. I solai in metallo, in legno, in cemento armato o misti, hanno tutti una parte strutturale che assicura la portata ed una non strutturale per le altre funzioni.
La parte strutturale deve portare il suo peso e quello ulteriore non strutturale dei soffitti del piano sottostante, dei massetti per gli impianti e per il pavimento, del pavimento stesso e delle persone e cose che verranno poi caricate sul piano finito.
La parte non strutturale influenza molto il calcolo dei solai, così come il calcolo antisismico: meno il tutto pesa in totale, più semplici e meno costose potranno essere le strutture portanti da progettare, a partire dalle fondamenta.

Per ridurre costi, tempi di costruzione e consumi di materia prima, si deve alleggerire e semplificare, cambiando l’approccio progettuale.
Quello che propone JVP è eliminare i massetti umidi in sabbia e cemento per gli impianti e quelli livellanti, le guaine acustiche, termiche e di barriera al vapore, togliendo almeno 8 + 3 cm di spessore e 170 kg di peso ogni metro quadrato.
Sostituire fin dal progetto i massetti con un unico elemento sempre ispezionabile, che garantisca, da solo, tutte le funzioni di spazio impianti, livellamento delle quote dei solai, lisciatura posa dei pavimenti, isolamento acustico, termico e barriera al vapore, con costi e pesi minimi.
Questo è JVP 4×4: pesa al massimo circa 45 kg e ne risparmia almeno 120 per m2 di solaio.